IL CANE E LO SPORT: PICCOLA GUIDA ALLA SCELTA DELL’ATTIVITA’ ADATTA AL NOSTRO PET
Anche per il cane sono nati, come per noi umani, moltissimi sport differenti, da praticare insieme al proprietario, vere e proprie discipline, tra le più disparate (canicross, agility, discdog, dogdance…).
Se anche noi vogliamo intraprendere una di queste attività insieme al nostro beniamino, dobbiamo innanzitutto tenere conto delle caratteristiche fisiche e dell’indole dell’animale: va ricordato che, a causa della selezione, alcune razze sono meno idonee rispetto ad altre all’allenamento, ad esempio i brachicefali (Bulldog, Carlino…) hanno una struttura particolare delle vie aeree superiori che rende loro difficoltoso lo sforzo. In taluni cani si ha una predisposizione particolare per una disciplina piuttosto che un’altra: ad esempio un levriero è ovviamente adatto alla corsa veloce su brevi distanze, grazie alle lunghe zampe e all’aspetto “aerodinamico”, il Border Collie si dedicherà con maggior successo all’agility, ad esempio, per la compattezza e l’agilità che lo favoriscono durante i cambi di direzione in corsa. Non scordiamo anche l’indole dell’individuo: ci sono animali più inclini ad eseguire le istruzioni impartite e che traggono piacere durante le attività in compagnia del proprietario, ed altri che prediligono una vita più tranquilla e sedentaria.
Ovviamente i benefici dello sport sono indubbi sia per il cane che per l’uomo, dal punto di vista fisico, naturalmente, e anche per lo sviluppo sociale e relazionale, e per l’instaurarsi di un perfetto rapporto “di coppia” tra animale e umano.
Occorre però essere molto attenti e, una volta scelta la nostra disciplina e scelto il nostro compagno di lavoro, dovremo verificare che quest’ultimo sia idoneo all’attività sportiva. Il cucciolo non va iniziato all’allenamento vero e proprio prima dei 14-20 mesi, anche se andrà comunque invitato al gioco e all’attività fisica anche prima, se vogliamo poi gareggiare con lui. Il ruolo del veterinario per il cane sportivo è centrale: per intraprendere l’agonismo un animale deve essere sano. Si consiglia pertanto una visita generale, con analisi del sangue di base. Si approfondisce poi l’indagine con un esame di tipo ortopedico, facendo particolare attenzione sulla salute delle articolazioni, soprattutto anca, ginocchio e gomito, soprattutto per quelle razze e quei soggetti che possono essere predisposti a patologie congenite. Una displasia d’anca, ad esempio, può causare la fine della carriera sportiva di un animale, o una displasia di gomito. Si effettuano anche delle radiografie per poter escludere questi problemi, nel caso di soggetti di razza si consiglia di richiedere lastre ufficiali per l’esenzione dalle displasie e dalle altre malattie articolari.
Anche le patologie a carico del cuore, sia congenite che acquisite, possono influenzare l’attività sportiva dei nostri amici: possono essere eseguiti esami elettrocardiografici ed ecografici per evidenziare eventuali problemi.
Indipendentemente dalla disciplina praticata, gli animali sportivi vengono spesso in contatto con altri soggetti, per tale motivo devono sempre essere regolarmente vaccinati e le profilassi antiparassitarie vanno seguite con scrupolo, per evitare danneggiamenti alla salute del nostro beniamino.
Una volta sicuri che il cane sia sano dal punto di vista fisico, partiamo con una alimentazione adeguata, che deve essere ovviamente bilanciata, completa e di ottima qualità, soprattutto per un animale sottoposto ad intensa attività. Anche in questo caso è opportuno farsi indirizzare dal proprio veterinario, perché ovviamente le esigenze nutrizionali saranno diverse a seconda dell’attività sportiva praticata e del periodo di allenamento. Non è uguale alimentare un cane che fa sforzi intensi e prolungati (ad esempio nel canicross o nel traino in generale) o un soggetto che fa gare di velocità brevi (ad esempio i già citati levrieri). In egual modo dovremo differenziare la dieta a seconda che siamo in un periodo di intenso allenamento muscolare o durante il periodo delle gare, o ancora durante la fase di scarico. Tenere conto di tali molteplici fattori, oltre che delle richieste del singolo individuo, non è semplice, per questo è sempre meglio farsi seguire da un veterinario che può consigliarci al meglio.
Anche durante gli allenamenti dobbiamo considerare di star preparando un atleta, ed eviteremo, come è naturale, di sottoporre l’animale a delle sessioni durante le ore più calde, in primavera ed estate. Quando cominciamo l’attività dobbiamo sempre effettuare il riscaldamento, con una passeggiata veloce e poi una breve corsa a passo moderato, per permettere ai muscoli di raggiungere la giusta temperatura e favorire l’ossigenazione dei tessuti. Importante è anche la fase di stretching, che inizia con dei massaggi su tutto il corpo del cane e prosegue con degli allungamenti e dei piegamenti delle varie articolazioni. Possiamo proseguire poi con l’allenamento vero e proprio, che sarà diverso in base allo sport praticato, avremo corse in salita, allunghi, sprint, in fasi e modalità differenti a seconda dell’esigenza. Non dimentichiamo gli esercizi di propriocezione, durante i quali l’animale prende consapevolezza del proprio corpo nello spazio e migliora il suo equilibrio, per trovarsi pronto durante le gare a condizioni esterne via via differenti. Al termine del lavoro è necessaria una fase di defaticamento durante la quale la frequenza cardiaca viene riportata in maniera graduale alla normalità e l’apparato muscolo-scheletrico ha la possibilità di rilassarsi.
Saltare o trascurare alcune fasi rende il lavoro meno efficace e soprattutto può predisporre a traumi e problemi articolari (soprattutto non effettuando il riscaldamento e lo stretching).
Appare dunque chiaro che il compito non è semplice, ma facendosi aiutare dai giusti professionisti, tutti noi, insieme ai nostri cani, possiamo diventare dei campioni!