Ogni percorso di training ben articolato ha il duplice scopo, da un lato, di ottimizzare le performance, sviluppare le qualità fisiche e, dall’altro, prevenire malattie e infortuni e salvaguardare il benessere dell’individuo.
Si prefigge inoltre di garantire una preparazione generale, per incrementare e armonizzare le qualità fisiche e una preparazione specifica prima e durante le gare, per ottenere la condizione fisica ideale.
Le regole di base, condicio sine qua non, sono, in primis, di rispettare sempre un giorno di riposo fra una sessione di lavoro e l’altra, effettuare riscaldamento, stretching e defaticamento in tutti gli allenamenti e studiare un programma che permetta al cane di essere sempre correttamente idratato e tenga conto anche delle sue necessità biologiche. E’ ovvio, ma conviene ripeterlo, che il soggetto debba avere l’età giusta per compiere un determinato sforzo fisico, questo verrà attentamente monitorato dal veterinario che segue la preparazione atletica. Scegliere un allenamento, anche formalmente corretto, ma inadatto ad un cucciolone, può pregiudicare anche per sempre il corretto sviluppo del cane, per contro, in un soggetto più maturo può essere ugualmente pericoloso a causa di problemi cardiovascolari ed articolari connessi all’età. Questo non vuol dire che non esista un corretto training anche per questi individui, ma chiaramente si dovrà procedere con grande cautela e sotto la stretta osservazione dello staff di medici e preparatori.
Per preparare un cane all’attività sportiva, qualunque essa sia, si inizia con l’allenamento cardio, che prevede un riscaldamento, una fase centrale in cui aumenta l’attività e un defaticamento (essenziale per diminuire gradatamente la frequenza cardiaca).
A questa fase segue il rafforzamento della muscolatura, durante il quale si assiste all’adattamento anatomico, abituando i muscoli e i tendini a sforzi crescenti. Step dopo step si aumentano i carichi massimali, per permettere di aumentare la massa corporea attiva, incrementando quindi la forza dovuta al diametro trasverso dei muscoli.
Dopo questo programma generale, che può essere applicato a ciascuno sportivo, si passa ad una differenziazione in base all’attività svolta.
Verrà dunque sviluppata la forza massima, ripetendo l’allenamento per acquisire coordinazione e sincronizzazione. Dovremo ottenere una contrazione muscolare rapida ed efficace, trasformando lo sforzo fisico in potenza e resistenza muscolare, per diminuire il tempo e la velocità di esecuzione del movimento. Effettueremo pochi esercizi vicini al gesto atletico, per lasciare che il tessuto muscolare e quello nervoso “imparino” quella determinata azione.
Nel cane, come in ogni altro sportivo, è fondamentale inoltre l’aspetto propriocettivo del movimento: l’animale, tramite esercizi mirati, suggeriti dallo staff, acquisterà equilibrio e consapevolezza del proprio corpo nello spazio, per riuscire a fronteggiare tutte le situazioni durante lo svolgimento delle gare. Questo aspetto è basilare sia per individui impegnati nell’agility, ad esempio, ma anche per soggetti da traino e in generale per ogni animale sportivo, infatti da un lato aumenta la concentrazione, dall’altra migliora la postura, limitando anche gli infortuni.
Da ultimo, ma non meno importante, non si devono trascurare la mobilità articolare e la flessibilità, effettuando massaggi ed esercizi di stretching, sia prima che durante l’attività fisica, ma anche insieme allo staff durante le sedute, per garantire una maggiore efficacia del movimento e per evitare danni alle strutture anatomiche.